Le scarpe antinfortunistiche sono un elemento essenziale per la sicurezza sul lavoro, concepite per offrire protezione in ambienti dove il rischio di incidenti è elevato. A differenza delle comuni scarpe sportive, possiedono componenti speciali come il puntale in acciaio o inserti resistenti alle perforazioni, oltre a una tomaia realizzata in materiali particolarmente robusti e, spesso, impermeabili. Queste caratteristiche rendono la manutenzione e la pulizia un aspetto fondamentale non solo dal punto di vista igienico, ma soprattutto per la conservazione delle proprietà protettive.
Lavatrice sì o no? Cosa dicono gli esperti
Tra i dubbi più frequenti vi è la possibilità di lavare le scarpe antinfortunistiche in lavatrice senza rischiare danni. Secondo la maggior parte delle fonti qualificate e degli esperti del settore, la risposta generale è no, salvo diversa indicazione specifica fornita dal produttore sulla scheda di uso e manutenzione del prodotto. Infatti, la rotazione del cestello e l’immersione completa nell’acqua possono compromettere la sicurezza e l’integrità delle scarpe, danneggiando la struttura, le parti protettive e le cuciture, oltre a poter causare usura anche alla lavatrice stessa a causa delle parti metalliche come il puntale.
È possibile che alcune aziende dichiarino esplicitamente nella scheda tecnica che il loro modello può essere lavato in lavatrice, ma si tratta di casi piuttosto rari e comunque subordinati a procedimenti molto specifici. In assenza di tale indicazione, si consiglia di evitare la lavatrice e ricorrere a metodi di pulizia tradizionali e meno invasivi. Un errore comune è gettare le istruzioni, che invece dovrebbero essere conservate proprio per consultare le corrette modalità di manutenzione.
Materiali e rischi di danneggiamento
Uno degli aspetti più delicati delle scarpe antinfortunistiche è la tomaia, che può essere realizzata in pelle nabuk, pelle fiore, microfibra o tessuti tecnici. Ognuno di questi materiali ha una diversa tolleranza all’acqua e ai detergenti. La pelle, ad esempio, non deve mai essere lavata in lavatrice perché può indurirsi, deformarsi e perdere le sue capacità protettive nel tempo. Anche per la microfibra e i materiali sintetici, la lavatrice è generalmente sconsigliata per evitare il deterioramento precoce e la perdita di impermeabilità.
Le scarpe dotate di puntale in acciaio o con altri dispositivi di sicurezza integrati presentano ulteriori problematiche: durante il lavaggio in lavatrice, la parte metallica può urtare il cestello causando danni sia alla calzatura che all’elettrodomestico. In più, l’acqua eccessiva può infiltrarsi all’interno, favorendo l’insorgere di muffe o la perdita di aderenza delle suole. Anche le cuciture e le colle possono cedere, compromettendo la funzione protettiva della scarpa.
Metodo corretto per il lavaggio: consigli pratici
La pulizia a mano rappresenta la soluzione ottimale per mantenere le scarpe antinfortunistiche in condizioni ideali. Questo metodo permette un controllo accurato e un trattamento delicato, abbattendo drasticamente il rischio di rovinare le parti delicate.
- Rimozione delle solette e dei lacci: estrarre le solette e lavarle separatamente a mano, lasciandole asciugare completamente all’aria; anche i lacci possono essere lavati a parte.
- Spazzolatura esterna: utilizzare una spazzola a setole morbide leggermente inumidita per rimuovere polvere e detriti dalla superficie e dalla suola.
- Panno umido per la tomaia: per la tomaia in pelle, è sufficiente passare un panno pulito e umido, evitando l’uso di detergenti aggressivi; per macchie persistenti, si può impiegare una soluzione di aceto bianco o latte detergente, sempre con moderazione.
- Trattamento delle macchie e dei cattivi odori: per eliminare gli odori sgradevoli si può lasciare del bicarbonato all’interno della scarpa per alcune ore e poi rimuoverlo accuratamente.
- Asciugatura: fondamentale lasciar asciugare naturalmente all’aria aperta in un luogo ventilato, evitando fonti di calore diretto come phon, termosifoni o la luce solare diretta, che potrebbero deformare materiali e compromettere le colle.
Nel caso di scarpe scamosciate, meglio procedere esclusivamente con una spazzolatura a secco o con prodotti specifici per il tipo di tessuto, evitando l’acqua in eccesso e detergenti non appropriati.
Cosa fare quando la pulizia tradizionale non basta
In alcuni casi, soprattutto dopo utilizzi particolarmente intensi o quando le scarpe sono esposte a sostanze molto sporchevoli (oli, grassi, agenti chimici), la semplice pulizia a mano potrebbe non essere sufficiente. Tuttavia, anche in questi casi, la lavatrice deve rappresentare l’ultima risorsa, e solo se esplicitamente contemplata nel manuale d’uso delle scarpe. Se proprio necessario, bisogna scegliere un ciclo delicato a basse temperature (mai oltre i 40 gradi), inserire le scarpe in un sacchetto protettivo e utilizzare un detergente neutro. Al termine, è cruciale un’asciugatura completa e naturale. Anche così, vi è sempre il rischio di compromettere resistenza e sicurezza, perciò questa operazione è sconsigliata salvo indicazioni formali del produttore.
Al fine di garantire la protezione individuale e mantenere inalterate le proprietà delle scarpe antinfortunistiche, è consigliabile adottare un programma di manutenzione regolare e accurato. Pulirle spesso, evitare lunghi periodi in condizioni molto umide e sostituirle al primo segno di usura strutturale sono pratiche fondamentali per chi lavora ogni giorno in ambienti a rischio.
Per mantenere inalterate le caratteristiche protettive del Dispositivo di Protezione Individuale (DPI), la cura e la manutenzione delle scarpe antinfortunistiche non devono mai essere sottovalutate. Affidarsi sempre alle istruzioni ufficiali, preferendo la pulizia manuale e riservando il lavaggio in lavatrice solo ai casi in cui è espressamente indicato, rappresenta la strategia migliore per coniugare igiene, durata e sicurezza.








